Jumanji - The Next Level di Jake Kasdan (2019)



USA 2019
Titolo Originale: Jumanji - The Next Level
Sceneggiatura: Jeff Pinkner, Scott Rosenberg
Durata: 122 minuti
Genere: Avventura, Commedia


Sarei voluto andare a vedere "Jumanji - The Next Level" prima della fine del 2019, ma purtroppo tra Natale e Capodanno ho avuto nuovamente la febbre e non sono riuscito ad andare al cinema a vedere questo sequel di "Jumanji - Benvenuti nella giungla", film uscito ad inizio 2018 in Italia e remake dello storico film del 1995 con Robin Williams. Per quanto frivolo e assolutamente non trascendentale, la reinterpretazione aggiornata della storia narrata nel 1995 mi era discretamente piaciuta, contro ogni più roseo pronostico, tanto che questo sequel, che nei primi giorni di programmazione negli Stati Uniti aveva inaspettatamente guadagnato tantissimo, lo attendevo con una certa curiosità. In questo secondo capitolo viene più o meno riproposto lo stesso cast presente nella pellicola precedente: sono stati mantenuti gli stessi interpreti per i personaggi nel mondo reale, con le simpatiche aggiunte di Danny DeVito e di Danny Glover, mentre i personaggi all'interno del gioco sono ancora una volta interpretati da Dwayne Johnson, Karen Gillan, Jack Black, Kevin Hart e Nick Jonas, anche qui con l'aggiunta di Awkwafina nei panni di un nuovo avatar. Alla regia torna Jake Kasdan, che prima di questi due film viene ricordato principalmente per "Sex Tape - Finiti in rete", pessimo film con Cameron Diaz su cui è meglio stendere un velo pietoso.
Sono passati due anni dall'avventura dei quattro ragazzi all'interno del videogioco "Jumanji" e nel frattempo i quattro sono riusciti a rifarsi una vita. Si sono tutti trasferiti per studiare o lavorare e decidono di riunirsi a Brantford per organizzare una reunion, della quale Spencer è abbastanza preoccupato, dato che ha messo in standby la sua relazione con Martha. Spencer è tornato in città e trova il nonno che vive assieme alla sua famiglia e il mattino dopo, inspiegabilmente, non si presenta all'appuntamento con i suoi amici, che decidono di recarsi a casa sua, dove trovano appunto suo nonno e un amico di vecchia data che discutono. Nella stanza di Spencer i ragazzi scoprono che il loro amico ha deliberatamente tenuto e riparato la cartuccia del videogioco di Jumanji e pensano che l'amico sia intrappolato al suo interno. Decidono dunque di entrare nel gioco, ma purtroppo, essendo il gioco mezzo distrutto, non potranno scegliere gli avatar da interpretare. Martha si ritroverà dunque con il suo avatar preferito, Ruby Roundhouse, Anthony otterrà l'avatar di Sheldon Oberon, mentre i due anziani, entrati inspiegabilmente all'interno del gioco, avranno rispettivamente gli avatar di Smolder Bravestone e di Franklin Finbar. All'interno del gioco i quattro si adopereranno per trovare il loro amico, che non si sa quali sembianze possa avere assunto.
Nemmeno tanto a sorpresa, al termine della visione di "Jumanji - The Next Level" sono rimasto nuovamente abbastanza soddisfatto. Se nel primo film si calcava molto la mano sul fatto che i quattro personaggi si trovassero all'interno di un videogioco e buona parte delle trovate comiche era legata a questa situazione, qui gli sceneggiatori tentano di giocarsi una carta apparentemente rischiosa, riuscendo però a vincere quasi su tutta la linea, ovvero quella di cambiare gli avatar collegati ai vari personaggi. Abbiamo così Dwayne Johnson che sarà l'avatar di un vecchietto che si ritroverà improvvisamente ad essere forzuto ed estremamente resistente, riuscendo a rendere simpaticissima - e in questo a Dwayne Johnson gli si può dire di tutto come attore, ma non che sia uno che si prende troppo sul serio, sa come divertirsi e come far divertire il pubblico in amniera autoironica, in questo trovo che sia bravissimo - la sua interpretazione. Stessa cosa vale per Kevin Hart, che diventa improvvisamente pacato, un po' lento di cervello ed estremamente chiacchierone, proprio come è il personaggio interpretato nel mondo reale da Danny Glover, rendendo esilarante il suo personaggio. Jack Black è un altro che può permettersi di tutto e in questo film, dopo essere stato l'avatar di Bethany, una ragazza, nel film precedente, si trova ad essere l'avatar di un ragazzo palestrato e fissato con l'allenamento, proprio tutto il contrario rispetto all'attore e al personaggio che interpreta nel gioco. Karen Gillan... beh, Karen Gillan è la bellezza più totale, ogni volta che la vedo noto come brilli di luce propria, è un'attrice magari non eccezionale, ma sicuramente anche lei molto simpatica e autoironica, perfetta per un film di questo tipo.
Ora di certo non ci troviamo davanti ad un film perfetto sotto tutti i punti di vista, ci sono determinati avvenimenti che vengono solamente accennati e mai più approfonditi, come ad esempio la debolezza del personaggio di Smolder Bravestone che provoca un autentico casino, ma poi non assume più importanza all'interno del film, però, per quanto mi riguarda, "Jumanji - The Next Level" è un film perfetto per ciò che vuole essere, ovvero un film di intrattenimento, indirizzato principalmente ad un pubblico giovane, ma che può tranquillamente andar bene anche per qualcuno un po' più avanti con l'età, che a videogiochi di questo tipo ci ha giocato per tutta la sua infanzia, che punta molto di più sulla comicità rispetto al capitolo precedente e molto meno sui paradossi del trovarsi all'interno di un videogioco, eppure mi ha fatto molto ridere, dall'inizio alla fine. Questo nuovo universo di "Jumanji", tra l'altro, per la sua natura, ha moltissime possibilità di creare sequel su sequel e starà agli sceneggiatori trovare le idee giuste per non stancare, pensando soprattutto al finale di questo film, che ricorda moltissimo la situazione del "Jumanji" originale e che apre ad un possibile sequel veramente interessante.

Voto: 7


La citazione

"Where is the jungle? This is a whole new thing! Nobody told us we had to do a whole new thing!"

Commenti

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)