Chi ha incastrato Roger Rabbit? di Robert Zemeckis (1988)



USA 1988
Titolo Originale: Who Framed Roger Rabbit?
Regia: Robert Zemeckis
Sceneggiatura: Jeffrey Price, Peter S. Seaman
Cast: Bob Hoskins, Christopher Lloyd, Joanna Cassidy, Stubby Kaye, Alan Tilvern, Richard LeParmentier, Joel Silver, Paul Springer, Richard Ridings, Lindsay Holiday, Edwin Craig, Mike Edmonds, Laura Frances, Joel Cutrara, Billy J. Mitchell, James O'Connell
Personaggi Animati: Roger Rabbit, Benny il taxi, Greasy la faina, Psycho la faina, Jessica Rabbit, Amy la faina, Baby Herman, Mrs. Herman, Bongo il gorilla, Betty Boop, Topolino, Paperino, Pippo, Lupo Cattivo, Bugs Bunny, Titti, Porky Pig, Gatto Silvestro, Daffy Duck, Smarty la faina, Wheezy la faina, Lena la iena, Minni, Pinocchio, Picchiarello, Droopy, Stupid la faina, Yosemite Sam, Foghorn Leghorn, Dumbo, Mr. Toad, Hyacinth Hippo
Durata: 103 minuti
Genere: Commedia, Noir, Animazione


Verso la fine dello scorso anno sarebbero caduti i trent'anni dall'uscita in Italia di "Chi ha incastrato Roger Rabbit?", film di Robert Zemeckis che se mi aveste chiesto tutte le sue battute quando avevo tra gli otto e i quindici anni ve le avrei potute recitare a memoria e a menadito. Ora però la mia memoria si è un bel po' impigrita e faccio spesso fatica a ricordarmi le cose fatte la sera prima, ma non dimentico assolutamente le cose che ho guardato e riguardato quando ero un po' più giovane. Una sorta di sindrome di Alzheimer giovanile? Sinceramente non lo so, so solo che ricordo a memoria i film che ho visto tra i cinque e i dieci anni, di meno quelli che ho visto negli ultimi tempi, complice anche ovviamente la quantità di volte che ho visto i suddetti film. Per rinfrescare un po' la memoria - che poi durante la visione si è rivelata molto più fresca di quanto mi immaginassi - nel pomeriggio della vigilia di Natale mi sono dedicato alla visione di quello che è sicuramente uno dei miei film preferiti diretti da Robert Zemeckis, data la tecnica mista in cui personaggi d'animazione convivono con personaggi in carne ed ossa e soprattutto dato il fatto di avermi divertito quando ero bambino, ma di averci trovato, una volta cresciuto, anche un uso interessante del mezzo cinematografico e l'idea di giocare in maniera sapiente con il genere noir.
Siamo a Cartoonia, nel 1947: in questa città, come se tutto fosse normale, convivono cartoni animati e persone in carne ed ossa. R. K. Maroon, interpretato da Alan Tilvern, proprietario degli studi di animazione, è scontento del lavoro di Roger Rabbit, che sbaglia spesso le battute e sembra in qualche modo depresso, per la paura di essere tradito dalla moglie Jessica Rabbit. Per scoprire cosa affligge uno dei suoi cartoni animati di punta, decide dunque di assumere l'investigatore privato Eddie Valiant, interpretato da Bob Hoskins, che riesce a fotografare Jessica insieme a Marvin Acme, interpretato da Stubby Kaye, mentre stanno giocando alla "farfallina", che nel mondo dei cartoni significa tradimento. Roger Rabbit appresa la notizia fugge via, mentre, la notte stessa, Eddie scopre che Marvin è stato assassinato. I sospetti cadono ovviamente su Roger Rabbit, che ha un movente più che valido, ma i due si troveranno invischiati in un caso più grande di loro, di cui fa parte anche il terrificante giudice Morton, interpretato da Christopher Lloyd, che ha da tempo trovato l'unico modo per uccidere i cartoni animati, con Eddie che dovrà cercare un modo per provare l'innocenza di Roger Rabbit, che nel frattempo si è nascosto in casa sua.
Dopo essere passata per le mani della Disney, la produzione del film, tratto dall'omonimo romanzo di Gary K. Wolf, venne data in mano alla Touchstone Pictures, che ridusse notevolmente il budget iniziale senza che però Zemeckis si vedesse costretto a rinunciare a tutti gli storici personaggi che compaiono nella sua pellicola. Ricordo molto bene perchè questo film mi piaceva da bambino: mi bastava vedere i personaggi della Disney, quelli della Warner Bros nello stesso film ed io ero contento: molte erano infatti all'interno del film le sequenze di comicità slapstick tipiche dei corti animati di cui i bambini della mia generazione - e ancora di più quelli della generazione precedente - si erano nutriti, con i vari Bugs Bunny, Titty, Topolino e altri riuniti tutti nello stesso film. Oltre a questo però mi faceva morire dal ridere il personaggio di Roger Rabbit, un coniglio sposato con la donna più sexy e ambita di tutta Cartoonia, non si sa nemmeno bene grazie a quale strano miracolo. Rivedendo però il film una volta cresciuto ho capito in qualche modo che Zemeckis era riuscito a costruire un film stratificato e adatto a tutte le età, in cui a dirla tutta le tematiche non è che fossero nemmeno tanto adatte a dei bambini. Certo, a cinque anni guardavo tutte quelle parti in cui Roger Rabbit faceva l'idiota, ora guardo con maggiore attenzione alla trama e mi rendo conto di quanto questo film sia in qualche modo una pietra miliare del suo genere.
Siamo davanti infatti ad un lavoro che innanzitutto mi sembra quasi un manuale di come costruire un noir con i fiocchi - genere che di mio non è che mi faccia particolarmente impazzire - i cui personaggi, nonostante le apparenze, hanno dei problemi ed un background psicologico ben sviluppato che ben si inseriscono nella narrazione, creando subito empatia con essi. Un bambino non potrà mai capire a fondo la paura di Roger Rabbit di essere tradito dalla moglie e sembrerà normalissimo il fatto che questi si trovi sposato con una donna bellissima, cosa che invece ora che ho quasi compiuto trent'anni mi sembra già un po' più strana, tanto da considerare Roger Rabbit una specie di miracolato. E in quale film per bambini poi avete mai visto una scena tanto terrificante quanto quella in cui il giudice Morton rivela la sua reale identità, lui che ci faceva già paura per la sua crudeltà quando ancora lo credevamo un umano. Trent'anni dopo la sua uscita nei cinema "Chi ha incastrato Roger Rabbit" non dimostra nemmeno uno dei suoi trent'anni di vita - e si sa che i film invecchiano un po' più in fretta delle persone -, risultando ancora attualissimo per le tecniche di animazione utilizzate e per il modo assolutamente coinvolgente in cui la storia viene narrata. Siamo davanti ad una vera e propria pietra miliare per quanto riguarda i film a tecnica mista, forse ingiustamente sottovalutata da coloro che non sono nati e cresciuti negli anni novanta.

Commenti

  1. Ma che ci importa degli altri, di quelli non nati negli anni ottanta e novanta, per noi resterà sempre un capolavoro ;)

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