Glass di M. Night Shyamalan (2019)



USA 2019
Titolo Originale: Glass
Regia: M. Night Shyamalan
Sceneggiatura: M. Night Shyamalan
Cast: James McAvoy, Bruce Willis, Samuel L. Jackson, Anya Taylor-Joy, Sarah Paulson, Spencer Treat Clark, Charlayne Woodard, Luke Kirby, M. Night Shyamalan
Durata: 128 minuti
Genere: Thriller


Dopo il doveroso ripasso di "Unbreakable - Il predestinato" e dopo aver visto un paio di anni fa "Split", che nel finale buttava il colpo di scena alla Shyamalan dicendoci che i due film appartengono allo stesso universo narrativo, sono stato Domenica scorsa a vedere "Glass", seguito di entrambe le pellicole. Ritornano dunque Bruce Willis nei panni di David Dunn e James McAvoy nei panni de L'orda con Samuel L. Jackson a tirare le redini della vicenda sempre nei panni de "L'uomo di vetro". In aggiunta al cast dei due film di cui questo dovrebbe essere un po' la summa, abbiamo la sempre bravissima Sarah Paulson nei panni di Ellie Staple, così come ritornano anche Anya Taylor-Joy - su cui ritorneremo più tardi - e anche di Spencer Treat Clark nei panni di Joseph Dunn, il figlio di David, che è lo stesso attore, uguale identico, che lo interpretava da bambino nel film del 2000.
Sono passate tre settimane da quando Kevin Wendell Crumb si è guadagnato il soprannome de "L'orda". David Dunn, ormai diventato un vigilante ricercato dalla polizia, si mette sulle tracce di Kevin per salvare quattro ragazze che ha da poco rapito. Trovatolo ed arrivato allo scontro con lui mentre sta assumendo l'identità della Bestia e riuscendo anche a tenergli testa, i due vengono catturati dalle autorità locali e portati in un ospedale psichiatrico. In quello stesso istituto psichiatrico è rinchiuso ormai da qualche anno Elijah Price, che vive in stato catatonico a causa delle medicine che gli vengono somministrate per renderlo innocuo. A capo dell'istituto vi è la dottoressa Staple, che rivela loro che le sono stati dati tre giorni per dimostrare e convincerli di essere persone normali e non persone dotate di poteri soprannaturali.
In questo terzo capitolo della trilogia che non doveva essere una trilogia nei piani iniziali di M. Night Shyamalan è ancora abbastanza evidente il debito verso il mondo dei fumetti grazie al quale si crea uno distacco abbastanza decisivo tra i tre film che compongono questo piccolo universo: "Unbreakable - Il predestinato" era a tutti gli effetti un cinecomic, aveva quei toni, aveva quello che poi è diventato lo sviluppo tipico di tutti i cinecomic che lo hanno seguito; "Split", al contrario, non lo era, era più che altro un thriller soprannaturale, molto interessante, ma del cinecomic non aveva nulla. Ecco che dunque per quanto l'idea di riunire i due film in un terzo capitolo conclusivo fosse interessante, il collegamento appariva già abbastanza forzato. Con "Glass" abbiamo infatti un terzo capitolo che deve molto al mondo dei fumetti, facendo risultare ancora di più "Split" come un qualcosa a sè stante, in qualche modo avulso da questa strana trilogia. Si inizia subito con lo scontro tra protagonista e antagonista devo dire che le prime sequenze, fino alla cattura di David Dunn e di Kevin Wendell Crumb, sono state parecchio interessanti e ben gestite da Shyamalan. Ad essere ancora interessanti sono stati i vari dialoghi e i vari studi scientifici della dottoressa Staple sui tre uomini, con una seconda parte che riesce a mettere veramente il dubbio nello spettatore di avere a che fare con degli esseri soprannaturali o con dei semplici uomini. Terminata la parte di studio, quando Elijah Price entra finalmente in azione, le cose per il film cambiano in peggio, portando il film su binari abbastanza insidiosi, di certo non gestiti al meglio dal regista, arrivando ad uno scontro finale tra le due forze totalmente anti-climatico, nel quale ormai la suspense è andata a farsi benedire.
Se dal punto di vista della sceneggiatura il film non mi ha convinto appieno, anche a causa della presenza di personaggi secondari poco interessanti come la madre di Elijah, il figlio di David Dunn e Casey Cooke, che pare essere messa lì perchè dovevano far comparire il suo personaggio, ma non sembra avere una forte utilità ai fini della trama - anche se Anya Taylor-Joy, bisogna dirlo, brilla di luce propria ogni volta che è in scena -, dal punto di vista delle performance degli attori il discorso è decisamente diverso. Bene Sarah Paulson, un po' come al solito ormai è quasi inutile dirlo, così come Samuel L. Jackson riesce benissimo a reggere la scena nel momento in cui finalmente riprende a parlare, risultando come al solito ambiguo ed inquietante, proprio come era il suo personaggio in "Unbreakable - Il predestinato". Bruce Willis al contrario mi è parso stanco e leggermente svogliato e il suo personaggio non è che ne sia uscito benissimo dalla storia, con Shyamalan che sembra abbia voluto puntare maggiormente i suoi due centesimi si Kevin Wendelle Crumb, interpretato da un James McAvoy che si mangia letteralmente la scena, un po' come fece nel primo film, con una serie di interpretazioni davvero spettacolari, essendo riuscito a rendere, sia in "Split" sia in "Glass", tutte le personalità di Kevin da lui interpretate.
Insomma "Glass" è un film che nel complesso si lascia guardare e non si può dire che non mi abbia coinvolto. Ad una serie di cose interessanti, come la prima parte e le interpretazioni di alcuni attori, ne alterna però alcune totalmente sbagliate, come una parte finale mal gestita, uno scontro finale decisamente anti-climatico e con i personaggi secondari che sembrano essere messi lì come riferimento ai due film precedenti, ma senza una vera e propria motivazione.

Voto: 6

Commenti

  1. Forse con quel finale voleva proprio chiudere la trilogia, senza tentazioni di ulteriori film.. Come detto da Cassidy a noi è piaciuto molto, io ne parlerò stasera

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