Macchine mortali di Christian Rivers (2018)
USA, Nuova Zelanda 2018
Titolo Originale: Mortal Engines
Regia: Christian Rivers
Sceneggiatura: Peter Jackson, Philippa Boyens, Fran Walsh
Cast: Hera Hilmar, Robert Sheehan, Jihae, Hugo Weaving, Leila George, Stephen Lang, Colin Salmon, Ronan Raftery, Patrick Malahide
Durata: 130 minuti
Genere: Fantasy
Avevo già all'inizio dello scorso anno adocchiato l'uscita di "Macchine mortali", il nuovo film prodotto da Peter Jackson già creatore della trilogia de "Il signore degli anelli" e de "Lo Hobbit". Come quasi mai faccio quando si tratta di film tratti da romanzi per ragazzi, avevo anche deciso di prendere in mano il mio ebook reader e di salvarmi il romanzo omonimo da cui il film è tratto, scritto da Philip Reeve nel 2001, primo di una saga di quattro romanzi più tre prequel, usciti tutti tra il 2001 e il 2011. Per trarre il film da un romanzo che non mi è particolarmente dispiaciuto, la produzione della pellicola si affida ad un regista come Christian Rivers, alla sua primissima esperienza dietro la macchina da presa dopo una lunga carriera agli effetti speciali proprio con Peter Jackson per la trilogia de "Il signore degli anelli" e per "King Kong", per il quale vinse anche l'Oscar nel 2006 per i migliori effetti speciali. Il cast non è di quelli più noti al grande pubblico, con il solo Hugo Weaving dalla lunga esperienza cinematografica ad interpretare Thaddeus Valentine e con Robert Sheehan, già visto nella serie "Misfits" nei panni di Nathan, ad interpretare Tom Natsworthy. Nei panni di Hester Shaw, la vera protagonista della vicenda, abbiamo Hera Hilmar, attrice islandese di cui non ho visto nessun film, che però ha partecipato a molti episodi della serie "Da Vinci's Demons", che so che a qualcuno è piaciuta nonostante a me abbia fatto schifo sin dal primo episodio. Per quanto riguarda invece la quota gnocca, che in teoria doveva essere ben coperta da Hera Hilmar sulla quale poi torneremo, abbiamo l'illustre sconosciuta Leila George, che interpreta Katherin Valentine, la figlia di Thaddeus, che altri non è che Leila George D'Onofrio e non so se il secondo cognome vi faccia venire in mente qualcuno in particolare, a me sì, ecco.
Non si sa bene per quale particolare fenomeno, ma in questi ultimi anni al cinema abbiamo visto fiorire una dose abbastanza massiccia di cinema steampunk, il più delle volte con risultati abbastanza disastrosi a livello qualitativo - vedi ad esempio "Ghost in the Shell" - sempre ottenendo in qualche modo un decente successo di pubblico. Per quanto riguarda "Macchine mortali" la definizione di steampunk è un pochino azzardata, in quanto siamo più dalle parti di un fantasy che ha delle chiare influenze steampunk ed è ambientato in un futuro non ben precisato comunque più di mille anni avanti rispetto al nostro tempo. Siamo infatti in un futuro in cui la Terra è abitata principalmente da due grosse fazioni rappresentate da diverse città: i Trazionisti, cui grande esempio è Londra e gli Stazionari, o, siccome è meglio vedere il diverso come un nemico, gli Anti-Trazionisti, così almeno a chiamarli così la popolazione ha un nemico da odiare e tutti sono felici e contenti. Vero Donald? Vero Matteo?
Dicevamo che Londra è un'enorme città trazionista, città che si muovono grazie ad enormi cingoli e che si "nutrono" di città più piccole, inglobandole al proprio interno, integrando la loro popolazione e utilizzando i pezzi e le provviste delle città conquistate. Thaddeus Valentine è un po' l'anima militare di Londra, mentre Tom Natsworthy è un giovane nato proprio nella città di Londra, senza mai aver toccato la terraferma. Hester Shaw invece è una ragazza nomade, che ha vissuto gli ultimi sei mesi della sua vita alla ricerca di Thaddeus Valentine, che vuole uccidere per vendicare la morte della madre e la cicatrice che porta sul volto a causa sua. Proprio da un attentato da parte della ragazza inizia il filo conduttore dell'intero film: essendosi accorto della stranezza di alcuni movimenti, Tom riesce a salvare Thaddeus, ma, avendo scoperto le motivazioni della ragazza, viene buttato fuori dalla città assieme a Hester Shaw, con la quale incomincerà una lunga ricerca di Londra per portare a termine la sua vendetta.
Partiamo da un paio di presupposti, prima di cominciare una parte SPOILER probabilmente chilometrica di cui non posso proprio fare a meno per far capire quanto, in alcuni frangenti, questa pellicola mi abbia fatto piuttosto incazzare. "Macchine mortali" intrattiene il giusto, il contesto in cui la vicenda è ambientata è interessantissimo e non mancano a volte battute sul nostro presente e sul presunto analfabetismo della popolazione dovuto al fatto che non vi siano documenti scritti, ma solo oggetti elettronici di questa epoca. Tranquillo Tom, nonostante avessimo cellulari e computer avanzatissimi, una buonissima percentuale della popolazione sapeva leggere e scrivere, ma non aveva le capacità intellettive per comprendere ciò che stava leggendo, vedi ad esempio io che mi son preso del coglione e del terrone - sono nato a Milano, ma sono mezzo foggiano - per aver scritto su Facebook che i milanesi non esistono: non solo in due o tre hanno capito che era una battuta, ma pur dopo averla spiegata la gente insisteva a spiegarmi che i milanesi, quelli veri da decine di generazioni, esistono. Se qualcuno di quelli che hanno commentato su Facebook mi sta leggendo anche qua, vorrei dirvi una cosa: GRAZIE AL CAZZO!
Ritornando però al film abbiamo detto che "Macchine mortali" intrattiene il giusto, ha persino una buona computer grafica in certi momenti ed era la cosa che temevo di più, ma purtroppo basa buona parte della vicenda su un paio di buchi di sceneggiatura che la influenzano in maniera negativa, soprattutto perchè in parti fondamentali per la trama. Ve ne parlerò nella parte spoiler tra poco, ovviamente. La regia di Christian Rivers non mi è dispiaciuta, è la semplice regia di uno alle prime armi dietro alla macchina da presa che deve decidere se metterci del suo o se fare il mestierante e decide di fare il mestierante, ma di film diretti in questo modo ce ne sono a migliaia, alcuni anche abbastanza belli, quindi perchè dargli addosso per questo motivo? Il problema vero rimane dunque la sceneggiatura, scritta dallo stesso Peter Jackson basandosi sul romanzo e seguendolo anche in maniera abbastanza fedele, peccato che dal libro, appunto, non mi ero accorto che alcune delle scelte compiute dai protagonisti fossero abbastanza illogiche.
Voto: 5
DA QUI FINO ALLA FINE POSSIBILI SPOILER SUGLI ASPETTI DELLA SCENEGGIATURA E DELLA MESSA IN SCENA CHE NON MI HANNO CONVINTO
- Hester Shaw, prima di gettarsi al di fuori della città di Londra, spiega a Tom i motivi che la spingono ad uccidere Thaddeus Valentine (l'assassinio, da parte di Thaddeus, della madre di Hester e la cicatrice che ora la stessa Hester porta sul volto). Ora partiamo dal presupposto che Valentine e Tom non si conoscono prima dell'attentato che viene sventato, quando Tom gli racconta ciò che Hester gli ha detto, Thaddeus lo spinge fuori dalla città, confermandogli in pratica che tutto ciò che gli era stato detto era vero. Se i due non si sono conosciuti prima, non bastava a Thaddeus dirgli che tutto ciò che aveva detto Hester era falso e, magari, ottenere ancora di più la fiducia di Tom?
- Ad un certo punto viene introdotta una sottotrama riguardante Shrike, interpretato da Stephen Lang, un ex umano a cui sono stati tolti tutti i ricordi e i sentimenti, rendendolo un automa indistruttibile, adatto come arma di distruzione. Shrike ha salvato la vita a Hester quando era piccola e lei, una volta cresciuta, gli aveva promesso di farsi rendere come lui. Passa proprio in quel momento davanti agli occhi di Hester la città di Londra e la ragazza rompe la promessa, scatenando le ire di Shrike che ora la vuole uccidere: non sarebbe bastato ad Hester dire "Guarda, dammi ancora un po' di tempo che voglio uccidere Valentine, poi mi faccio trasformare"? D'altronde Shrike le ha sempre dimostrato affetto, in memoria dei sentimenti che provava quando era umano, molto probabilmente avrebbe capito il suo desiderio di vendetta.
- Siamo davanti al primo film in cui il cattivo possiede un'arma ultra potente per distruggere qualsiasi cosa e riesce ad usarla senza dire cose come "Ah, sto per usare un'arma super potente e distruggerò tutto!!!", parlando per ore e poi, effettivamente, non riuscendo ad utilizzarla. Ora immedesimatevi in lui per un attimo: avete davanti un muro ed un cannone e, se gli lanciate addosso una palla del vostro cannone, sapete per certo che la parte del muro che colpite verrà distrutta. Dove mirate? Avete risposto ai piedi del muro vero? Ecco, perchè porca puttana in tutti i film, l'arma super potente di turno viene puntata sulla cima del muro? Nessuno ci pensa che puntando ai piedi del muro, poi questo crolla su stesso, se invece punti alla cima, gli fai un danno, grosso, ma poi hai bisogno di almeno uno o due altri colpi per distruggerlo del tutto.
Se qualcuno fosse in grado di risolvere questi miei dubbi, soprattutto il terzo perchè proprio non me lo spiego come in ogni fottutissimo film il cattivo faccia sempre lo stesso maledettissimo errore, le risposte sono ben accette nei commenti!
Per il terzo dubbio è il classico comportamento irrazionale dei cattivi altrimenti il film finiva subito :D Per il primo dubbio invece secondo me Valentine non si fidava di Tom, per quello lo caccia.
RispondiEliminaHo saltato la parte spoiler perché non l'ho ancora visto...mi attira moltissimo, spero che i buchi di sceneggiatura non mi facciano incazzare troppo, rovinandomi il film;adoro sia il fantasy che lo steampunk, sulla carta questo film ha i numeri x piacermi...staremo a vedere!
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