City of Lies - L'ora della verità di Brad Furman (2018)
USA, Regno Unito 2018
Titolo Originale: City of Lies
Regia: Brad Furman
Sceneggiatura: Christian Contreras
Cast: Johnny Depp, Forest Whitaker, Rockmond Dunbar, Neil Brown Jr., Xander Berkeley, Toby Huss, Shea Whigham, Wynn Everett, Louis Herthum, Shamier Anderson, Amin Joseph, Laurence Mason, Joseph Ferrante, Dayton Callie, Keith Szarabajka, Peter Greene, Marisol Sacramento, Julanne Chidi Hill, Michael Paré, Glenn Plummer, Dominique Columbus, Voletta Wallace, Xavier Washington, Kevin Chapman, Obba Babatundé, Tupac Shakur, Cory Hardrict, Brandon Molale
Durata: 112 minuti
Genere: Biografico, Poliziesco, Drammatico
Ad essere sinceri non sono pochi i film potenzialmente interessanti usciti in queste prime settimane del 2019. Tra le uscite in vista degli Oscar, quelle un po' più commerciali, i cinecomic e un paio di commedie all'italiana ce ne sono state veramente per tutti i gusti. Nel novero delle pellicole potenzialmente interessanti avevo inserito anche questo "City of Lies", diretto da Brad Furman - del quale non ho visto nemmeno un film - ed interpretato da un Johnny Depp del quale non ricordo un film bello da tempo immemore e da un Forest Whitaker che ha fatto talmente tanti film negli ultimi anni che è praticamente impossibile mettersi pure a contarle. Non sono particolarmente appassionato di musica rap - anzi, a parte un paio di eccezioni, la detesto abbastanza -, però apprezzo in modo particolare artisti come Tupac e Notorius B. I. G., protagonisti alla fine degli anni novanta di una faida che ha coinvolto artisti rap della costa Est e della costa Ovest degli Stati Uniti: entrambi finirono uccisi nell'arco di nemmeno un anno e i casi relativi ai loro omicidi sono tuttora dei casi irrisolti.
Proprio sul caso relativo all'omicidio di Notorius B. I. G. si concentra il film "City of Lies, più nella fattispecie si concentra sulla figura di Russell Poole, interpretato da Johnny Depp, un ex detective che ha dedicato la sua intera vita alla risoluzione dell'omicidio del rapper, caso mai ufficialmente risolto. Vent'anni dopo la chiusura del caso senza che sia mai stato trovato un colpevole, egli riceve la visita di Jackson, interpretato da Forest Whitaker, reporter della ABC che deve buona parte del successo proprio ad un documentario sulla vicenda, che gli valse un Emmy: i due condurranno insieme una nuova indagine, con l'intento di smascherare definitivamente il coinvolgimento della polizia di Los Angeles nell'omicidio, grazie all'intervento di un certo numero di poliziotti corrotti.
Brad Furman con "City of Lies" gira un film che sicuramente può essere apprezzato da chi è fan dei rapper al centro della questione e anche da chi ha vissuto in pieno quel periodo. Siamo davanti ad una storia molto americana, che mette in luce in maniera abbastanza esplicita alcune contraddizioni proprie degli Stati Uniti d'America e lo fa, nella prima parte, con uno stile molto documentaristico, quasi fossimo davanti ad un film che vuole fare cronaca sugli eventi. In tal senso, soprattutto nella prima parte, il racconto di Russell Poole filtrato dalle parole di Johnny Depp procede via liscio, con la componente cronachistica che prende il sopravvento, senza che mai per un minuto di visione mi sia sentito stanco. Siamo qui dunque a parlare di un film perfetto? Manco per sbaglio: purtroppo nel cinema che frequento - ma immagino nella maggioranza degli altri cinema in Italia - esiste il brutto vizio dell'intervallo. Un intervallo che spezza incredibilmente la narrazione e che, per questo film nello specifico, mette in luce il più grande difetto del film: la prima parte dice praticamente tutto quello che c'era da dire sul caso, con la seconda che risulta eccessivamente allungata e diluita per celebrare, senza troppa convinzione però, il personaggio di Russell Poole, a quanto pare l'unico che ancora nel 2015, poco prima di morire, era interessato a scoprire la verità sul caso degli omicidi di Notorius B. I. G. e di Tupac.
Mi capita molto spesso quando guardo film di questo tipo di pensare di essere davanti ad un film più interessante che bello e con "City of Lies" ho avuto praticamente la stessa sensazione: la regia di Brad Furman non mostra particolari guizzi, sembra quasi di essere davanti ad un documentario televisivo, ma quando guardi i documentari raramente li si guarda perchè si spera di trovare in loro una certa bellezza, più che altro lo si fa perchè interessati all'argomento che trattano. Lo stile cronachistico della narrazione contribuisce a rendere il film coinvolgente e a non annoiare mai lo spettatore, ma ripeto il concetto, sembra di essere davanti ad un documentario, più che ad un film, per cui non riesco ad esprimermi in maniera certa su quanto "City of Lies" sia un film bello. É però sicuramente un film interessante, se lo spettatore è interessato all'argomento che tratta, con la narrazione che soprattutto nella prima parte fa di tutto per evidenziare le poche luci e le tantissime ombre sul caso.
Voto: 6-
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