Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno (2019)
Italia 2019
Titolo Originale: Non ci resta che il crimine
Regia: Massimiliano Bruno
Sceneggiatura: Massimiliano Bruno, Andrea Bassi, Nicola Guaglianone, Menotti
Cast: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli, Massimiliano Bruno, Marco Conidi, Emanuel Bevilacqua, Antonello Fassari, Fabio Ferri
Durata: 102 minuti
Genere: Commedia
Nelle prime due settimane del 2019 sono riuscito ad andare al cinema ben quattro volte, riuscendo anche ad evitare la visione del film che stava in qualche modo invadendo le sale come "Aquaman" - lo riprenderò in home video appena uscirà il DVD, se avrò voglia - e tra le visioni che volevo assolutamente affrontare c'era "Non ci resta che il crimine", commedia italiana diretta da Massimiliano Bruno in cui nel cast figurano tre degli attori italiani che stimo maggiormente come Marco Giallini, Edoardo Leo e Alessandro Gassmann - roba che se ci fossero stati anche Luca Marinelli, Claudio Santamaria e Pierfrancesco Favino saremmo davanti al film perfetto, però sempre meglio non pretendere troppo dal cinema italiano. Alle premesse relative ad un buon cast aggiungiamo anche il fatto di avere una commedia italiana che parla, non prendendola nemmeno troppo alla larga, della banda della Magliana, con tanto di citazioni e riferimenti a quel capolavoro di serie che è stata "Romanzo criminale", ecco serviti tutti gli ingredienti perchè io mi potessi trovare davanti ad una commedia che certamente sarebbe stata in grado di soddisfarmi.
Siamo a Roma, nel 2018: tre amici, Moreno, Sebastiano e Giuseppe, rispettivamente interpretati da Marco Giallini, Alessandro Gassmann e Gianmarco Tognazzi, per sbarcare il lunario decidono di inventarsi un tour a pagamento per le città di Roma sulle orme della banda della Magliana. Durante una pausa caffè, si introducono, per sfuggire ad un loro vecchio conoscente d'infanzia, in un cunicolo attraverso il quale, una volta usciti, si ritroveranno catapultati nel 1982, nel pieno dell'attività della banda della Magliana e nel bel mezzo del mondiale in Spagna. Riusciranno in qualche modo ad essere coinvolti nelle attività criminali di Renatino, interpretato da Edoardo Leo, e a conoscere una ragazza, Sabrina, spogliarellista in un locale interpretata da Ilenia Pastorelli, che si innamorerà perdutamente di Sebastiano.
Negli ultimi anni la commedia italiano presenta bene o male sempre i soliti problemi: pochi sono i film che escono dalla massa dell'inutilità e quelli che ci riescono non vanno quasi mai oltre al giudizio di carino e divertente, ma bene o male anche abbastanza innocuo. Per quel che riguarda "Non ci resta che il crimine" non siamo certo davanti a nulla di trascendentale e anzi, siamo proprio davanti ad una di quelle commedie all'italiana con uno schema piuttosto classico, senza l'ombra di guizzi creativi, se non fosse per l'idea di catapultare dei personaggi della nostra epoca in un passato criminale. Ho sentito da più parti di gente a cui questo film ha fatto morire dal ridere e sinceramente non sono ben riuscito a capire che cosa avesse provocato in queste persone le crasse risate, tant'è che buona parte delle battute presenti nella prima parte della pellicola, sinceramente, mi stavano alquanto irritando. Quando i nostri protagonisti vengono però catapultati nel 1982 il film sale decisamente di colpi, inanellando una serie di sequenze abbastanza interessanti, con una colonna sonora con tanto di "I Was Made for Loving You" dei Kiss che non poteva che entrare nelle mie grazie e dei momenti abbastanza divertenti, che però il più delle volte mi hanno strappato un sorriso, più che farmi ridere di gusto. Non che la cosa mi sia andata male, anzi, forse il mio animo piuttosto pessimista preferisce proprio quelle commedie che non fanno ridere in maniera sguaiata, ma solamente sorridere, infatti la cosa non mi è pesata particolarmente, semplicemente non capisco quelli che dicono di aver riso dall'inizio alla fine di questo film.
Per quanto riguarda le performance degli attori sono rimasto come al solito soddisfatto da quelle di Marco Giallini e Alessandro Gassmann, con il primo ottimo nell'essere un po' sbruffone e scapestrato, mentre il secondo timido e impacciato. Sorpreso da Gianmarco Tognazzi, attore che non mi sono mai particolarmente calcolato che però sta benissimo nel ruolo dell'ipocondriaco poco sicuro di sè, mentre Ilenia Pastorelli si conferma su buonissimi livelli dopo l'ottimo esordio in "Lo chiamavano Jeeg Robot" e la discreta conferma in "Benedetta follia", perfetta nel ruolo di femme fatale, cui non molto importa della gente che gli sta intorno. A mangiarsi la scena, almeno per quel che riguarda la mia opinione, è stato però Edoardo Leo nei panni di Renatino: come attore mi piace da qualche anno, ma ho sempre trovato che le sue performance fossero un po' troppo caricate, troppo enfatizzate. Ecco, in questo film il suo stile di recitazione mi è sembrato letteralmente perfetto per il ruolo da interpretare e il suo Renatino è sia credibilissimo come antagonista della vicenda, sia ridicolizzato il giusto pensando al corrispettivo reale nella storia della banda della Magliana.
É bene ribadire il fatto che "Non ci resta che il crimine" è una commedia per nulla, ma proprio per nulla, trascendentale. Però è carina da matti e mi ci sono divertito dall'inizio alla fine, così come si vede che anche gli attori che hanno interpretato i vari personaggi si sono divertiti da matti. Il regista, con un finale molto molto aperto, pare abbia già pensato ad un sequel, o quanto meno sembra sperare di poterlo girare: ecco, io penso che potrei, per una volta, approvare l'idea.
Voto: 6,5
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