Blade di Stephen Norrington (1998)
USA 1998
Titolo Originale: Blade
Regia: Stephen Norrington
Sceneggiatura: David S. Goyer
Cast: Wesley Snipes, Stephen Dorff, Kris Kristofferson, N'Bushe Wright, Donal Logue, Udo Kier, Traci Lords, Arly Jover, Kevin Patrick Walls, Tim Guinee, Sanaa Lathan, Eric Edwards
Durata: 117 minuti
Genere: Azione, Horror, Supereroi
È ormai qualche tempo che, non so nemmeno bene da dove sia arrivata, ho una voglia matta di rivedermi "Blade 2". Siccome però sono particolarmente pignolo e già questo errore l'ho fatto quando vidi il film alle medie, non potevo rivedermi il secondo capitolo senza aver visto il primo - così come non potrò nemmeno saltare il trascurabile "Blade: Trinity" -, quindi ecco che sono qui oggi a parlarvi di "Blade", primo film della trilogia cinematografica dedicata al supereroe Marvel metà umano e metà vampiro. Occasione per fare uno speciale sulla trilogia? Nì. Diciamo uno specialino, che potrebbe tranquillamente finire nella barra laterale di sinistra di questo blog, ma in realtà nulla di ufficiale. Solo la voglia di rivedersi dei film a cui, in qualche modo, sono particolarmente legato. E anche se a "Blade" sono legato molto ma molto meno che al secondo capitolo diretto da Guillermo del Toro, oggi vi beccate il mio commento sul primo film della trilogia.
La storia comincia negli anni '60: una donna di colore, con una ferita molto simile ad un morso sul collo, sta per partorire. Lei muore, il bambino no. La narrazione si sposta a New York, nel presente - che poi è il 1998, esattamente 20 anni fa! Toh, ecco che la scusa per lo specialino l'ho trovata! - dove in una discoteca un branco di vampiri sta per nutrirsi di un ragazzo. All'improvviso entra un uomo di colore, vestito di nero, interpretato da Wesley Snipes, che dai vampiri viene chiamato il Diurno, che uccide tutti. Il suo nome è Blade, ed egli ha tutti i punti di forza e nessun punto di debolezza dei vampiri, tranne la fame, essendo nato mentre la madre stava per trasformarsi in un vampiro. Tra i vampiri colpiti da Blade viene bruciato vivo Quinn, interpretato da Donal Logue, scagnozzo del Diacono Frost, interpretato da Stephen Dorff, cui Blade dà la caccia da tempo. Una volta in obitorio il cadavere di Quinn sta per essere sezionato, quando questi all'improvviso si risveglia e morde la dottoressa Karen Jenson, interpretata da N'Bushe Wright: Blade, accorso nuovamente sul luogo, vedendola morente, decide di tentare di salvarla, perchè le ricorda la madre.
Forse non tutti lo sanno, ma questo "Blade" è una sorta di precursore dei cinecomics moderni: è stato uno dei primi film prodotti dalla Marvel, ancora prima del primo "X-Men" e, assieme proprio a "X-Men", è l'unico film della Marvel a non recare il logo della nota casa letteraria nei titoli di testa. Uscito nei cinema americani nel 1998, a vent'anni di distanza qualche segno di vecchiaia lo dà, visti soprattutto i film sui supereroi a cui ci siamo abituati nell'ultimo decennio con l'avvento del Marvel Cinematic Universe, ma rimane comunque godibile e, strutturalmente, non si rifà per nulla allo schema supereroistico moderno, che prevede una presentazione dell'eroe, la presa di consapevolezza del proprio potere, le mazzate subite dal nemico e le mazzate date al nemico. Qui Blade entra in scena subito per quello che è e, soprattutto, non è l'eroe a temere il villain di turno, ma sono proprio i villain, qui rappresentati dai vampiri capeggiati dal Diacono Frost, a temere l'eroe.
Lo schema è invece più che altro quello tipico del cinema d'azione: mazzate ed esplosioni, smitraglie e pallettoni, marmellata di ceffoni ed i quattrocento calci - grazie ai Nanowar of Steel per averci fornito la sigla dell'omonimo blog -. Con scene d'azione che ricordano per svolgimento quelle di Matrix - seppur con le dovute proporzioni - e una trama che tende a concentrarsi sulla spettacolarità senza mostrarci troppi intrighi, "Blade" funziona a meraviglia pur risentendo un minimo dell'età. A funzionare sono poi anche gli alleati del protagonista, Karen Jenson è un'ottima compagna - anche se fortunatamente quasi per nulla a livello sentimentale - mentre Abraham Whistler, interpretato da Kris Kristofferson, è la sua spalla perfetta. Insomma, nonostante non sia il capitolo che preferisco - quello arriverà, eccome se arriverà - della trilogia, rivedendo "Blade" dopo almeno una quindicina di anni ho goduto e pure parecchio!
Voto: 7,5
Io non gli avrei dato una lira, eppure il film mi piacque.
RispondiEliminaIo dico solamente che se non ci fosse stato Wesley Snipes sarebbe stata una cavolata, e invece caspita che film, perché è così che si dovrebbero combattere i vampiri ;)
RispondiEliminaZarrata del periodo, ma proprio divertente. Temevo una roba pacchiana ed invece il film diverte e riesce a non annoiare mai! WS gigioneggia, ma senza esagerare ed anche il resto del cast è ben in parte. Gli stilemi sono quelli dell' epoca con il mentore, il cattivo e la sua spalla, la bella adattata ai tempi... con scontro vecchio e nuovo e rapporto tra antico e moderno. Effetti speciali ancora quasi del tutto freschi!
RispondiEliminaConobbi Blade con la serie animata dell' Uomo ragno di quegli anni e mi piacque proprio come personaggio (da amante dei vampiri poi... XD), però i film non mi avevano attirato particolarmente. Sarà anche a causa di certi kolossal noiosi ed a volte a livello narrativo da mani nei capelli, ma è stata una piacevole sorpresa.