La prima notte del giudizio di Gerard McMurray (2018)



USA 2018
Titolo Originale: The First Purge
Regia: Gerard McMurray
Sceneggiatura: James DeMonaco
Cast: Y'Lan Noel, Lex Scott Davis, Joivan Wade, Luna Lauren Vélez, Marisa Tomei, Patch Darragh, Mugga, Rotimi Paul, Kristen Solis, Melonie Diaz, Mo McRae, Derek Basco, Steve Harris, Jermel Howard, Chyna Layne
Durata: 97 minuti
Genere: Azione


Quando nel 2013 James DeMonaco diresse "La notte del giudizio" in pochi in realtà si sarebbero immaginati che il suo piccolo film sarebbe diventato una saga vera e propria. La prima pellicola di questa serie, ambientata interamente all'interno di un'abitazione, era sicuramente ben diretta, ma a livello di sceneggiatura e di svolgimento della narrazione mi aveva abbastanza deluso. Un po' erano migliorate le cose con il secondo capitolo "Anarchia - La notte del giudizio", che pur non essendomi piaciuto ampliava la mitologia che stava attorno alla notte dello sfogo in cui tutto, compreso l'omicidio, è legale, e migliorava sensibilmente in quanto a sceneggiatura rispetto al suo predecessore. Con "La notte del giudizio - Election Year" avevo trovato finalmente il primo film della serie che mi fosse piaciuto, pur senza esagerare e chiudeva idealmente una trilogia che, senza essere mai da me elogiata, era comunque diventata un qualcosa di quasi irrinunciabile per le serate estive al cinema, soprattutto perchè comunque i tre film sapevano come intrattenere mettendo qua e là una qualche critica al sistema americano e all'eccessivo lassismo per quel che riguarda il possesso di armi nel paese. Ecco che all'ideale conclusione della trilogia segue il prequel, il primo a tutti gli effetti che io avrei davvero voluto vedere: ritenevo piuttosto interessante vedere come la notte dello sfogo fosse nata e dunque attendevo con una certa curiosità questo film. Come sarà andata?
I Nuovi Padri Fondatori d'America, appena insediatisi al governo degli Stati Uniti, decidono di sperimentare una teoria sociologica, elaborata dalla psicologa May Updale, interpretata da Marisa Tomei, che consiste nel dare libero sfogo alle aggressioni per dodici ore consecutive in una comunità isolata di Staten Island. Il governo offre ad ogni volontario che si presta all'esperimento una somma pari a cinquemila dollari, il che fa aumentare in maniera smisurata le iscrizioni, dato che la comunità è mediamente molto povera. Mentre la protagonista Nya, interpretata da Lex Scott Davis, protesta marcatamente contro l'iniziativa e durante la notte si prodigherà a dare aiuto a coloro che non vorranno partecipare, suo fratello Isaiah, interpretato da Joivan Wade, decide di iscriversi all'esperimento, per guadagnare qualche soldo e per vendicarsi di Skeletor, interpretato da Rotimi Paul, che qualche giorno prima lo aveva aggredito mentre spacciava per conto di Dmitri, ex fidanzato di Nya interpretato da Y'Lan Noel.
Per quanto mi riguarda con "La prima notte del giudizio" marchiamo piuttosto male, semplicemente perchè il film è un vero e proprio casino, un casino che intrattiene il giusto, ma che purtroppo non ha nè capo nè coda. Innanzitutto mi è parso abbastanza evidente come la sceneggiatura, scritta da James DeMonaco ma poi diretta da Gerard McMurray, in moltissimi frangenti non sapesse bene dove andare a parare e soprattutto è un crogiolo di personaggi stereotipati e quasi macchiettistici: hai l'attivista che si batte contro la proposta folle del governo, che un tempo è stata innamorata del capo dei gangster del quartiere, che a sua volta diventerà un personaggio con valenza positiva perchè contrario allo sfogo, ma dal cuore d'oro, pronto a salvare la vita ai due protagonisti e alla sua amata. Insomma, mi pare un po' un azzardo far passare il personaggio di Dmitri da gangster spietato - che a un certo punto del film uccide a sangue freddo due appartenenti alla gang rivale - a eroe del film. Il personaggio di May Updale poi è sprecatissimo, utilizzato in maniera completamente sbagliata e che le ci sia o meno all'interno del film, per l'economia della narrazione, non cambia assolutamente nulla. Sarebbe potuta essere interessante poi l'idea del mandare le squadre addestrate ad uccidere, per far passare all'intera nazione il fatto che lo sfogo, fino ad allora un fallimento, stesse andando bene: peccato che queste squadre addestrate siano dei pipponi immondi sia nel combattimento corpo a corpo, sia negli scontri a fuoco e perdano malamente prima contro un gruppo di gangster, poi contro una sola persona.
Ai tanti problemi del film si aggiunge anche il fatto che dei personaggi, come ad esempio lo stesso Skeletor, vengano presentati come importanti o fondamentali per la storia, vengano poi accantonati per un'intera fase del film, per poi ricomparire all'improvviso quando quasi ci eravamo dimenticati della loro esistenza. Insomma, con "La prima notte del giudizio" si sarebbero potute fare tante cose, non dimenticandosi della componente da film di intrattenimento quale è: si sarebbe potuto mandare un messaggio politico un po' più marcato, qui completamente assente, così come si sarebbe potuto accantonare totalmente il messaggio politico in favore di una sceneggiatura comunque solida e che si concentrasse maggiormente sulla violenza. Invece "La prima notte del giudizio" è stata inizialmente una guerra tra gang, e poi uno scontro uno contro cento tra un gangster e una squadra di militari addestrati... vinto dal gangster.

Voto: 4,5

Commenti

  1. Confesso di aver sbirciato solo il voto, devo ancora vedere il film quindi preferisco non leggere niente, come Terminator tornerò, intanto tengo a mente il voto, non mi aspettavo molto dal film, considerato i primi quattro, però beh, nemmeno un 4 (e mezzo) ;-) Cheers

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