MOVIES FOR HALLOWEEN - Halloween di David Gordon Green (2018)
Eccoci arrivati all'ultimissimo appuntamento di questo speciale su Halloween, in cui ho proposto le recensioni di film horror non particolarmente adatti per questa notte - non tanto perchè non siano degli horror, quanto più che altro perchè fanno schifo - come "The Nun - La vocazione del male" e "Malevolent" ed ecco che oggi si parla, contro ogni pronostico, roba che proprio nessuno lo aveva capito, di "Halloween" di David Gordon Green. Ecco perchè oggi non è solo l'ultimo giorno di "Movies for Halloween", ma è anche l'ultimo appuntamento - almeno per ora... - con lo speciale sulla saga di "Halloween"!
USA 2018
Titolo Originale: Halloween
Regia: David Gordon Green
Sceneggiatura: David Gordon Green, Danny McBride, Jeff Fradley
Cast Jamie Lee Curtis, Judy Greer, Andi Matichak, Will Patton, Virginia Gardner, Nick Castle, Haluk Bilginer, Rhian Rees, Jefferson Hall, Toby Huss, Miles Robbins, Omar Dorsey
Durata: 104 minuti
Genere: Horror
Sappiamo ormai tutti come la saga di "Halloween" sia stata Iniziata da John Carpenter nel 1978 e che si concluderà proprio con questo film, che cancella tutti i seguiti e si pone come continuazione diretta del primissimo capitolo della serie. Dimenticatevi dunque il fatto che Laurie Strode fosse la sorella di Michael Myers, dimenticatevi i tre film con Danielle Harris che interpretava la figlia di Laurie e dimenticatevi pure "Halloween: 20 anni dopo" e il pessimo "Halloween - La resurrezione", anche se quello andrebbe dimenticato a prescindere, dato che fa vomitare i cani senza esofago. La produzione viene presa in carico dalla Blumhouse, che in questi ultimi anni con il cinema horror ci sta dando dentro, quasi sempre con buonissimi risultati al botteghino e con il signor Blum che non si sa quando smetterà di contare i soldi, che riesce anche ad avvalersi non solo della collaborazione, come produttore e come compositore della colonna sonora, di John Carpenter, ma anche della sua benedizione e della presenza dei protagonisti storici del film del 1978 quali sono stati Jamie Lee Curtis nei panni di Laurie Strode e Nick Castle nei panni di Michael Myers. Al cast storico, cui manca Donald Pleasence per sopraggiunta morte più di vent'anni or sono, si aggiungono la middle-aged Judy Greer nei panni di Karen Strode e la giovanissima Andi Matichack nei panni di Alyson Nelson, a formare un trittico nonna-figlia-nipote che tanto ha fatto piacere a tutte quelle femministe che non hanno mai capito che il genere horror è stato pensato proprio per mettere in risalto la forza femminile.
Sono passati ormai quarant'anni dalla notte che ha segnato per sempre la vita di Laurie Strode e due giornalisti decidono di realizzare un servizio proprio per raccontare quella storia: loro obiettivo è, principalmente, quello di far parlare Michael Myers perchè spieghi al mondo le motivazioni che lo hanno spinto a compiere quella strage nella notte di Halloween di quarant'anni prima. Anche il dottor Ranbin Sartain, interpretato da Haluk Bilginer, bollato in maniera più che azzeccata da Laurie Strode come il nuovo Loomis, persegue da tempo questo obiettivo. Non riusciti nel loro intento si recano a casa di Laurie Strode, due matrimoni falliti e una figlia di cui ha perso la custodia, per il semplice motivo che è proprio da quella notte che sembra si stia preparando all'evasione di Michael Myers, per tenere la sua famiglia al sicuro e potersi finalmente vendicare. Come è ovvio che sia Michael, durante un trasferimento in un ospedale psichiatrico statale, riesce a liberarsi sopraffacendo una guardia carceraria e si recherà di nuovo ad Haddonfield, per cominciare nuovamente a mietere vittime.
Avevo un po' paura dl risultato finale di questa pellicola e alla fine posso dire di esserne rimasto più che soddisfatto: innanzitutto Michael Myers è tornato ad essere il personaggio che era stato pensato nel primo film, senza motivazioni filosofiche o umane che lo guidassero, ma solamente qualcosa di inspiegabilmente maligno, ritornando ad essere l'ombra della strega che era stata scritta da John Carpenter nel primo film. In questo senso David Gordon Green decide di non rischiare più di tanto, ma la scelta appare più che mai azzeccata: questo "Halloween" risulta essere da una parte un omaggio sentito all'originale di John Carpenter, mentre dall'altra, pur seguendo gli stessi schemi, riesce a proseguire la storia narrata nel capitolo precedente, chiudendone idealmente il cerchio. E se il fatto di aver ripetuto alcune scene proprio come erano state proposte da Carpenter - bambino che si scontra con Myers, piano sequenza, donna uccisa con un martello, prosegue il piano sequenza, Michael Myers si apposta davanti ad una finestra, si vede il suo riflesso attraverso il vetro, camera fissa e nuova uccisione, che vediamo tramite la finestra dell'abitazione... la voglia di alzarmi e di applaudire me l'hanno fatta passare solo i serbo-croati che avevo di fianco rispetto ai quali sarei sembrato la persona più educata del mondo - a molti ha fatto storcere il naso, a me ha dato delle sensazioni positive: giocare sul sicuro non è sempre un male, anzi, in questo caso era forse la cosa migliore da fare per David Gordon Green. A piacermi e molto è stato anche il modo in cui il personaggio di Laurie Strode è stato gestito, presentandocelo come una donna la cui vita è stata estremamente segnata da quella notte di quarant'anni fa per colpa della quale ha sempre fatto molta fatica a rapportarsi con le altre persone: ci viene mostrata spesso attaccata alla bottiglia, ma noi spettatori non ci sogniamo nemmeno per un momento di pensare che sia impazzita, come fanno tutti gli altri personaggi: noi sappiamo bene cosa le è successo e che la minaccia di Michael Myers è quanto mai reale. Un Michael Myers di cui ho apprezzato tra l'altro il fatto che ci venga mostrato talvolta, anche se solo di striscio, senza la maschera: anche lui sembra portare i segni di quella notte, anche sulla sua maschera, bucata da un colpo di pistola nel primo film. Solo abbozzati sono gli altri personaggi, dando totale spazio al dualismo tra Laurie Strode e Michael Myers ed uno un po' meno rilevante a Karen e Alyson, comunque molto importanti nel finale della pellicola.
Se dal punto di vista registico e della trama si gioca abbastanza sul sicuro, è tangibile ed importantissimo il contributo di John Carpenter per la colonna sonora di questo nuovo film di "Halloween": alla melodia che già tutti conosciamo vengono aggiunti dei pezzi che potrebbero tranquillamente entrare nell'immaginario del cinema horror futuro - mi è piaciuto tantissimo, sia musicalmente sia registicamente, il pezzo in cui viene ucciso l'amico di Alyson, con tanto di colonna sonora incalzante e di strillo da parte della ragazza ben assestato e con un tempo perfetto - proprio come successe all'"Halloween" da lui creato. E se a David Gordon Green è andato bene giocare sul sicuro, qui risiede anche uno dei punti deboli del film: si vuole omaggiare l'originale, lo si fa anche in maniera sentita, ma purtroppo con quelli che, proprio grazie all'"Halloween" carpenteriano, sono ora considerati dei veri e proprio clichè, ci devi fare i conti, nonostante questi funzionino comunque senza dare troppo fastidio.
Dopo quarant'anni e dopo una sequela di film in cui Michael Myers era stato completamente snaturato - anche se comunque qualche film buono nella saga c'è, non me la sento di odiarli tutti a prescindere - abbiamo avuto finalmente il seguito ufficiale in cui Michael Myers ritorna a essere se stesso: chiamatelo uomo nero, chiamatelo "The Shape" o l'ombra della strega, quanto meno non è più un assassino mosso dall'amore fraterno, e a me per farmi di nuovo apprezzare il personaggio basta anche questo.
Voto: 7+
Non perdetevi anche gli speciali organizzati da La Bara Volante e da Il Zinefilo in onore della saga di "Halloween". Li trovate ai link qui sotto!
La Bara Volante - I Remember Halloween
Il Zinefilo - Halloween - La notte delle saghe
Ne avete parlato tutti benissimo, sono proprio curioso di vederlo!
RispondiElimina