The Domestics di Mike P. Nelson (2018)



USA 2018
Titolo Originale: The Domestics
Regia: Mike P. Nelson
Sceneggiatura: Mike P. Nelson
Cast: Kate Bosworth, Tyler Hoechlin, Lance Reddick, Jacinte Blankenship, Sonoya Mizuno, Dana Gourrier, David Dastmalchian
Durata: 95 minuti
Genere: Thriller, Azione, Fantascienza


Ammetto qualche settimana fa, quando uscì il film di cui vi parlerò oggi, di averlo abbastanza sottovalutato: mi aspettavo poco o nulla e avevo la sensazione che nemmeno potesse essere in grado di sorprendermi. D'altronde spesso e volentieri sia i trailer, sia le trame lette su internet mentono un po': a volte sono pomposi, dettagliati, per poi venire sgonfiati da una realizzazione che non rispetta le attese, altre volte invece preannunciano un film scialbo e dallo scarso valore artistico e che invece sa regalare qualche sorpresa. D'altronde a leggere la trama di questa pellicola, se non fosse per il punto di partenza, la prima cosa che viene in mente è il fatto di trovarsi ad un nuovo capitolo della saga di "Mad Max" fatto senza la stessa produzione dietro e con un regista di minore talento rispetto a George Miller. Non che Mike P. Nelson non abbia talento, semplicemente è uno di quella schiera di illustri sconosciuti che nella sua carriera ha diretto soltanto due film prima di questo, probabilmente titoli ancora più sconosciuti del regista stesso. Nel cast però ci sono la guardabilissima Kate Bosworth, una che qualche film nella sua carriera l'ha fatto, come "Still Alice", ma anche il carinissimo "Somnia", così come ha preso anche tante cantonate, mentre per la controparte maschile abbiamo Tyler Hoechlin, uno di quegli attori che ha una faccia che mi sta antipatico soltanto a guardarlo e che in carriera, fondamentalmente, ha fatto solamente film che non mi sono piaciuti, tra quelli che ho visto, nei quali tra l'altro non mi ricordo nemmeno della sua presenza.
Ora vi faccio capire il perchè appena ho letto la trama del film ho pensato ad un "Mad Max" povero: siamo in un mondo post apocalittico - manco a dirlo - e la popolazione è stata decimata da un attacco chimico al quale sono sopravvissuti solamente i pochi individui immuni al veleno sganciato dal cielo. Nina e Mark sono due di questi sopravvissuti: il loro obiettivo è percorrere quel che è rimasto degli Stati Uniti per raggiungere Milwakee, dove vivono i genitori di lei. Sul percorso troveranno una serie di insidie, rappresentate principalmente da bande di criminali che vagano per le città americane seminando morte e distruzione. Riguardo questo film ho avuto delle sensazioni piuttosto discordanti: da una parte ho trovato degli elementi di sicuro interesse, che mi hanno piuttosto coinvolto nella visione non facendomela pesare quasi per nulla, mentre dall'altra qualcosa non mi ha convinto del tutto, ma alla fine in un film di questo tipo la sensazione ci sta anche. Come ho detto più volte, a me i film action, salvo rarissime eccezioni, annoiano sempre un pochino: le premesse perchè lo facesse anche questo, nonostante molti elementi da cinema thriller e horror, c'erano tutte, ma alla fine della visione mi sento assolutamente di dire che non mi sono annoiato.
Per tutta la durata del film infatti si respira una strana sensazione che porta ad immedesimarsi abbastanza facilmente con i due protagonisti: la sensazione di non potersi fidare completamente di nessuno dei personaggi che vengono incontrati nel percorso, che da spettatore ho sentito parecchio e che con stratagemmi nemmeno troppo ricercati riesce a creare una certa tensione. Ho apprezzato anche parecchio quella voce fuori campo, proveniente da un cronista radiofonico, che informa più lo spettatore che i personaggi di ciò che sta avvenendo loro intorno: narra dei crimini commessi dalle bande, parla della situazione del paese, insomma è una specie di narrazione onnisciente che fa da raccordo tra le diverse scene, riassumendo anche ciò che avviene in quei frangenti che non vengono mostrati allo spettatore perchè avvengono in un luogo lontano da quello dei protagonisti. Detto questo ho avuto anche la sensazione di trovarmi davanti ad un buon film, ma non di certo davanti ad un miracolo cinematografico: come detto qualche elemento della trama e della narrazione non mi ha convinto particolarmente e pesa su "The Domestics" il macigno del confronto quasi inevitabile con "Mad Max". Confronto che sì, si può decisamente evitare: in primis perchè sarebbe seriamente impietoso, in secondo luogo perchè comunque nonostante la chiara ispirazione, la pellicola sa prendere una sua strada, senza svilupparla alla perfezione, ma quanto meno facendolo in un modo coinvolgente e godibile.

Voto: 6,5

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